Non solo ricette

09/10/2012appetitosando

Oggi parlo di libri ma non di libri di ricette. Troppo scontato.
E voglio parlarvi di libri ponendovi una domanda: “Voi cosa volete dire quando cucinate?”
E’ innegabile che molto spesso abbiamo voglia di cucinare perché abbiamo qualcosa dentro da comunicare agli altri o a noi stessi. Il fatto è che comunichiamo qualcosa sempre, anche quando di cucinare non ci va ma dobbiamo farlo.
Lo sa Rose, la bambina protagonista di un romanzo molto particolare.
Si intitola: L’inconfondibile tristezza della torta al limone.
Autore: Aimee Bender. Casa Editrice: Minimum Fax
Un romanzo intelligente, gradevole, bellissimo. A mio parere, ovviamente.

Alla vigilia del suo nono compleanno, la
timida Rose Edelstein scopre improvvisamente di avere uno strano dono: ogni
volta che mangia qualcosa, il sapore che sente è quello delle emozioni provate
da chi l’ha preparato, mentre lo preparava. I dolci della pasticceria dietro
casa hanno un retrogusto di rabbia, il cibo della mensa scolastica sa di noia e
frustrazione; ma il peggio è che le torte preparate da sua madre, una donna
allegra ed energica, acquistano prima un terrificante sapore di angoscia e
disperazione, e poi di senso di colpa. Rose si troverà così costretta a
confrontarsi con la vita segreta della sua famiglia apparentemente normale, e
con il passare degli anni scoprirà che anche il padre e il fratello – e forse,
in fondo, ciascuno di noi – hanno doni misteriosi con cui affrontare il mondo.
Mescolando il realismo psicologico e la fiaba, la scrittura sensuale di Aimee
Bender torna a regalarci una storia appassionante sulle sfide che ogni giorno
ci pone il rapporto con le persone che amiamo.

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Intervista ad Aimee Bender: clicca qui

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